Sat-cab: una battaglia politica europea per modernizzare il diritto d’autore, garantendo la giusta remunerazione e il massimo supporto all’industria creativa audiovisiva.
Il 21 novembre ho votato, in qualità di membro della Commissione Giuridica, la proposta di Regolamento Sat Cab sulle norme sull’esercizio del diritto d’autore e dei diritti connessi applicabili a talune trasmissioni/ritrasmissioni radiotelevisive online. Un voto complesso, ma anche determinante per la crescita e la tutela di un settore strategico per l’Italia quale quello dell’audiovisivo, dall’ indotto commerciale ed occupazionale larghissimi, e di estrema e decisiva importanza per la diffusione del prodotto e della cultura italiana in Europa e nel mondo.
Ho votato, per la prima volta in solitudine nel Gruppo SD nella mia Commissione, contro l’estensione del principio di paese di origine proposto dalla Commissione europea. Ho preferito supportare, d’accordo con la delegazione PD italiana e le politiche del nostro Governo, la difesa del principio di esclusività territoriale. Ritengo sia nostro dovere garantire ai cittadini la massima accessibilità ai contenuti in ogni paese, rispettando però sempre un adeguato e giusto compenso dei diritti di passaggio: non pagando una sola volta per 28 possibili trasmissioni, ma assicurando la regolare rimunerazione dei diritti, ad ogni Paese in cui sia desiderata la trasmissione.
Garantire il principio di esclusività territoriale significa infatti assicurare a produttori, autori, registi, distributori, artisti e alle maestranze dell’audiovisivo di poter continuare a creare e ad investire sui prodotti, trovando finanziatori e cofinanziatori per le opere, preservando un’alta qualità del cinema e dell’audiovisivo, l’immenso indotto e i circa 26.000 posti di lavoro nella filiera.
Mi preme inoltre chiarire che l’accesso ad un’offerta audiovisiva ampia e diversificata per i cittadini italiani ed europei che viaggiano sarà già garantito dall’applicazione del Regolamento sulla Portabilità, attivo a partire dal prossimo marzo 2018.
Ma per continuare a creare prodotto nazionale, bisogna poter fruire di finanziamenti e investimenti che possano puntare alla vendita di licenze. Senza questa possibilità, rischieremmo di bloccare uno dei pochi settori economicamente trainanti per il Paese.
Dunque, nel pieno rispetto del compito cui sono stato chiamato, difendere a Bruxelles gli interessi europei, non posso non tenere conto che bisogna farlo sempre e a qualunque costo, senza però mai mettere a rischio economie e potenzialità locali e nazionali. L’Europa deve essere un’opportunità e una leva, non una minaccia allo sviluppo. Per questo nella prossima plenaria, sono pronto a proseguire con determinazione la mia battaglia affinché il risultato del voto in Commissione Giuridica non sia messo in discussione e rinnegato da ricorsi normativi che andrebbero a contrastare il libero e democratico giudizio già ottenuto.
Enrico Gasbarra